Come impermeabilizzare e rifinire la piscina
L’impermeabilizzazione, e la conseguente finitura delle superfici, sono scelte basilari che condizioneranno il metodo costruttivo, la durata e l’estetica della vostra futura piscina.
Trattenere l’acqua evitando dispersioni è esattamente ciò che ci si intende per “impermeabilizzazione”. Così come “rifinire” sta ad indicare la posa di un prodotto che ha la funzione di “pelle” della vostra piscina.
Il momento giusto per preoccuparsene è in fase progettuale per giungere alla fase costruttiva con le idee ben chiare, ma soprattutto con i materiali migliori, che non significa spendere di più, ma esattamente spendere di meno e in maniera ottimizzata per non pensarci più.
Una piscina che perde acqua è una piscina ingestibile, con acqua fredda e non sufficientemente trattata.
Una piscina che perde acqua è una spesa continua, non solo per i continui rabbocchi, ma anche per il prodotti chimici da reintegrare.
Anche una piscina mal rifinita con un prodotto non idoneo è una cosa da evitare. Una piscina che si sporca con facilità o, peggio, con una estetica non adatta al contesto, è una piscina che non valorizza l’abitazione e che degrada l’aspetto generale della vostra proprietà.
La corretta impermeabilizzazione seguita dalla giusta finitura conforme esteticamente all’ambiente della casa e del giardino, è alla base del successo nella realizzazione della vostra piscina.
In Italia il principale sistema di impermeabilizzazione è la membrana in PVC. Si tratta di un telo che ha la doppia funzione di impermeabilizzare e rifinire. Questo è probabilmente il motivo del suo grande successo: un unico prodotto che ha una doppia funzione, associato poi ad un costo di fornitura e posa relativamente basso.
In altri paesi, la membrana in PVC non ha avuto un così grande successo come da noi, e questo è da imputare sicuramente a maggiori capacità tecniche delle maestranze presenti in quelle aree, ma soprattutto dallo scarso risultato estetico che si ottiene con la membrana in PVC.
Discorso che esclude alcune membrane di pregio come il Touch o l'Istland Dreamas (vedi foto sopra), è evidente come la comune membrana in PVC da 1,5 mm sia soggetta a macchiarsi, a scolorire ma soprattutto appare come una superfice plasticosa e posticcia, non continua con le superfici contigue alla vasca.
Altro motivo del successo della membrana in PVC è dato dalle pessime realizzazioni di piscine con piastrelle o mosaico. Queste piscine costruite negli anni passati, presentano gravi problematiche circa la tenuta dell'acqua e la coesione della finitura.
Quale alternativa alla membrana in PVC?
Esiste una alternativa valida alla membrana in PVC? Certo che sì!
Come precedentemente accennato, la membrana in PVC è una realtà prevalentemente italiana. Questo non significa che non ci siano piscine rivestite in membrana negli altri paesi, ma significa che sono tantissime le piscine impermeabilizzate e rifinite con sistemi alternativi alla membrana in PVC.
Dunque, già si adottano da anni tecnologie altrettanto valide e soprattutto migliori sia per quanto riguarda l’estetica che la durata. Vediamo quali:
Vernice al clorocaucciù
Le vernice al clorocaucciù è un'opzione economica e facile da applicare. È una vernice impermeabile, resistente ai raggi UV e ai prodotti chimici. Ha una formulazione a base di resine e vene solitamente applicata in due strati con uno spessore totale di 400 micron. Sebbene sia un prodotto molto economico, non è altrettanto conveniente. Questo per la sua durata molto limitata e il tipico problema che già dopo una anno si spella rilasciando residui e facendo perdere impermeabilità alla vasca. Decisamente sconsigliato.
Vernice epossidica
La vernice epossidica offre un'impermeabilizzazione durevole e resistente all'abrasione. E’ molto utile per le piscine in cemento e possono aderire alle superfici bagnate. Questo tipo di vernice è composta da resine epossidiche bicomponenti e viene applicate in due o tre strati, con uno spessore totale da 500 a 700 micron. Lo svantaggio principale è che col tempo può diventare fragile e richiedere una manutenzione costante.
Membrana liquida
La membrana liquida è facile da applicare e offre un'impermeabilizzazione flessibile e duratura. E' composti da polimeri come i poliuretani e viene applicata in due o più strati con uno spessore totale da 1 a 2 mm. E' ideale per piscine con superfici irregolari o curve. Tuttavia, il tempo di maturazione potrebbe essere più lungo rispetto ad altri sistemi impermeabilizzanti. Inoltre, non è molto resistente alle sollecitazioni meccaniche e al cloro. È consigliata come impermeabilizzante per successiva posa di piastrelle, meno come finitura.
Membrana in poliurea
La membrana in poliurea è altamente resistente agli agenti chimici e all'abrasione. È più costosa ma offre un'ottima impermeabilità. Questa membrana viene applicata con tecniche a spruzzo, raggiungendo uno spessore compreso tra 1,5 e 2 mm. Il suo tempo di maturazione è molto rapido, consentendo la messa in servizio della piscina in breve tempo. Tuttavia, la sua applicazione richiede attrezzature e tecniche costose, e dunque non è un'opzione indicata al fai da te.
EPDM
La membrana in EPDM è un'opzione per impermeabilizzare piscine a forma di laghetto. È resistente ai raggi UV e agli agenti chimici. Si tratta di fogli di gomma con spessore di circa 1,5 mm. Si installa tramite incollaggio, o sovrapposizione e saldatura. Il suo principale svantaggio è che necessita di una finitura non durevole inquanto appoggia su un supporto mobile.
Poliestere rinforzato con fibra di vetro
La vetroresina è un'opzione durevole e resistente per l'impermeabilizzazione e la finitura di piscine di qualsiasi dimensione e forma. Questa soluzione consiste nell'applicare più strati di resina e fibra di vetro, raggiungendo uno spessore da 3 a 5 mm. Sebbene sia un'opzione di alta qualità, il prezzo e il tempo di applicazione potrebbero essere più alti rispetto ad altri tipi.
Materico
Si tratta di una sorta di micro-cemento che ha la funzione di impermeabilizzare e di rifinire.
Il materico prende spunto da antiche metodologie adottate dagli Antichi Romani per impermeabilizzare cisterne e acquedotti.
Non a caso questa che si vede sotto è la Fontana di Trevi, durante le fasi di trattamento e dopo l'applicazione di un materico studiato appositamente nella composizione e nel colore.
Questa che segue è una piscina impermeabilizzata e rifinita in materico. Si vede chiaramente come le superfici interne / esterne piscina siano continue.
Come si applica il materico?
Uno dei vantaggi del materico è la sua facilità di posa. Infatti, seguite le precise indicazioni di preparazione delle superfici su cui va applicato, si procede come se fosse un comune rasante.
L’impermeabilizzazione e la finitura sono la stessa cosa?
L’impermeabilizzazione e la finitura non sono la stessa cosa. Sono due aspetti diversi e distinti. La prima ha la funzione di non lasciar andare l’acqua. La seconda ha una funzione estetica e di contenere lo sporco.
In alcuni casi però l’impermeabilizzazione e la finitura coincidono, come per la membrana in PVC o per il materico.
Nella maggior parte degli altri casi, l’impermeabilizzazione è distinta dalla finitura. Si pensi al rivestimento in piastrelle o mosaico. Prima della posa delle piastrelle o del mosaico, va fatta l’impermeabilizzazione.
Quale impermeabilizzazione e finitura scegliere
Non è facile decidersi su quale impermeabilizzazione e successiva finitura scegliere. I prodotti disponibili sono molti e le possibili soluzioni altrettanti. Si consiglia di farsi aiutare da un esperto che possa individuare le specifiche esigenze in base al baghèt, al metodo costruttivo e al risultato estetico che si vuole raggiungere.
La ditta Arrigoni fornice consulenza a chi è interessato ad un sistema di impermeabilizzazione e finitura alternativo alla membrana in PVC